Giustizia e informazione.

Pubblicato il 27/04/2015 da UCPI

27/04/2015

La messa in onda, dopo lungo tempo dai fatti ma (non a caso) pochi giorni prima della celebrazione dell'udienza preliminare, delle crude immagini dell'arresto del cittadino Massimo Bossetti, sono soltanto la riprova del cinismo di buona parte della informazione italiana, che tratta gli esseri umani come trofei da inchiesta giudiziaria e di chi, ricoprendo ruoli pubblici delicati e funzioni giudiziarie di rilievo, non ha nessuna remora a dare in pasto agli "informatori" carne fresca per tentare di condizionare la giurisdizione.

La messa in onda, dopo lungo tempo dai fatti ma (non a caso) pochi giorni prima della celebrazione dell'udienza preliminare, delle crude immagini dell'arresto del cittadino Massimo Bossetti, presunto innocente fino a sentenza definitiva, non è che la ennesima dimostrazione del degrado di buona parte della informazione giudiziaria italiana.

Il limite massimo del degrado infatti è già stato da tempo raggiunto e superato e non sarà oramai la trasmissione di immagini di simili “contributi informativi” da parte dell’oramai sperimentato Circo Mediatico Giudiziario ad incrementarne in maniera sensibile la brutale arroganza.

Le immagini che abbiamo visto sono infatti soltanto la riprova del cinismo di buona parte della informazione italiana, che tratta gli esseri umani come trofei da inchiesta giudiziaria e di chi, ricoprendo ruoli pubblici delicati e funzioni giudiziarie di rilievo, non ha nessuna remora a dare in pasto agli "informatori" carne fresca per l'esibizione muscolare quotidiana e per tentare di condizionare la giurisdizione.

La gogna dell’uomo inginocchiato, impaurito, le frasi smozzicate diffuse in forma di colonna sonora, superano e prevaricano evidentemente la dignità dell’uomo, l’inutilizzabilità processuale dei contenuti, la verginità cognitiva del giudice, e si fanno beffe di ogni legge che vieta – come abbiamo più volte inutilmente ricordato e denunciato - la diffusione delle immagini di uomini in vincoli.

Di fronte all'ennesima barbarie l'avvocatura penale italiana si rivolge a tutti coloro che hanno a cuore lo stato di diritto per respingere questo modo di fare informazione ed invita tutti i cittadini all'imminente convegno di Torino (8 e 9 maggio) sull'informazione giudiziaria in Italia per discutere pubblicamente delle cause, dei pericoli e dei rimedi possibili a questa degradante distorsione dei media e del processo.

Roma, 26 aprile 2015

La Giunta

L’Osservatorio sull’informazione giudiziaria

Anche a Bolzano, la prassi di consegnare ai mezzi d'informazioni le fotografie scattate in Questura, delle persone tratte in arresto, appare illegittima e non degna di un Paese civile. 

Il Direttivo